Sto blog sta diventando un mensile! Eh lo so, pochi allenamenti e tante, troppe cose da fare durante queste giornate fanno si che arrivo a sera lievemente liquefatto!
Però in qualche modo ci sono ancora e nonostante gli allenamenti settimanali siano in numero uguale ai gradi che sta facendo qui a Torino in questi giorni, la forma non peggiora... nemmeno migliora eh! Però è già un miracolo che si mantiene dov'è!
Ancora problemi all'avampiede, in particolare del piede sinistro, che sto cercando di risolvere con l'uso dei plantari della Spenco, i "Total Support" che già acquistai anni or sono e che testai con successo nelle scarpe di tutti i giorni. I benefici li ho sentiti immediatamente e ad una settimana dal loro utilizzo, debbo dire che i piedi ne hanno tratto vero giovamento! Parliamo di 39 euro (non pochissimo) che in fondo possono essere una spesa accettabile per chi soffre di piccoli problemi di pronazione o comunque di lieve appiattimento dell'arco plantare.
Ma anche semplicemente per calzare delle scarpe effettivamente più comode!
Fronte Fidal invece ho grandi notizie...finalmente mi sono deciso a cambiare società e categoria! Dal glorioso Marathon Club Lecce passo così a piè pari al tosto Base Running! Ma soprattutto da amatore finalmente divento Senior! Il cambiamento avverrà col nuovo anno ed i nuovi colori societari (il cui rosso fuoco la fa da padrone) spero mi accompagnino a lungo in un crescendo di personali! Ma questo dipenderà poco dai colori e tanto dalla costanza degli allenamenti.
L'obiettivo per adesso è concludere la settimana di allenamento senza scuse campate in aria! Daje che ce la facciamo!
Ora alzate l'audio e godetevi sti 5 minuti di puro sound...
E' adatto soprattutto ad amatori/master (anche principianti). la parte teorica è concentrata, semplice, ma rigorosa. abbiamo dato importanza ad aspetti in genere tralasciati in molte pubblicazioni e ad aspetti pratici (anche su alimentazione, forza, stretching, abbigliamento, psicologia). alcune chicche tecniche innovative poi interesseranno anche i già esperti.
Parte del leone le numerose tabelle, che coprono una forbice di velocità tra 6 e 3'20/km. La grafica è elegante.
Il libro costa 18 euro e, oltre che in alcune librerie, è possibile acquistarlo e riceverlo comodamente a casa (senza spese aggiuntive) scrivendo alla seguente mail e indicando nella mail "amico di luc": dimatteo@ateneapoli.it
Come altri blogger anch'io ho avuto modo di testare un paio di nuove fiammanti scarpe Adidas facenti parte della nuova collezione. Non ho avuto molta fortuna sia per il modello e sia per il colore eh eh trattandosi delle massicce (ma non troppo) Supernova Sequence 5 e del colore da me ribattezzato "night escort" che crea quell'atmosfera in più nelle buie notti torinesi! :D
Partiamo proprio dall'effimero...la colorazione. Se la vostra ragazza le guarda e vi dice "uhhhh che bei lacci, li voglio!!!" capite immediatamente che qualcosa non va e pregherete solo che il DIO FANGO faccia il resto!
Quindi, predominio di bianco con lacci color, facciamoci del male, SALMONE ("rosa" non lo posso proprio nominare...), tallone color SALMONE e bande adidas LUCCICOSE con retrogusto SALMONATO.
Vabè, una scelta "coraggiosa" sicuramente ma che non si confà proprio alle mie preferenze cromatiche! Ovviamente mamma Adidas ha pensato bene di proporre diverse varianti (tipo blu) e quindi il SALMONE essendo roba facilmente bypassabile, possiamo lasciarlo nel frigo!
Continuiamo con la struttura. Scarpe solide queste Sequence 5, classificate addirittura tra le "stabili", scarpe cioè con lieve effetto anti-pronazione (zona interna del piede composta da gomma più dura che ostacola la caduta interna della caviglia). Lievemente pesanti con i loro 328gr. (al numero 42) hanno comunque subito una dieta dimagrante e quindi si collocano molto vicine alle AMATISSIME Cushion 20, scarpe dalla rinomata ammortizzazione e reattività.
La pianta, come si conviene con tutte le Adidas, è abbastanza larga, quindi anche questo modello si adatta perfettamente ai PIEDONI che soffrono di fastidi nell'avampiede.
Infine segnalo la ormai onnipresente compatibilità miCoach con il classico inserto sotto il plantare estraibile.
E veniamo alle sensazioni...gioie e dolori amici miei. Purtroppo non ho avuto un ottimo feeling, mi spiego. Le scarpe calzano come dei guanti, sono belle protettive e ammortizzano benissimo. Reggono bene anche il cambio di andatura fino ai 4'/km senza problemi di ottenere sensazioni di poca flessibilità (certo non si arriva al piacere dato dalle Cushion) e di eccessivo sforzo plantare. Il vero problema sono state le vesciche...cavolo, mai sofferto troppo di codeste creature eppure il piede sinistro ha subito l'onta.
Ovviamente questo discorso è prettamente personale però mi sembra giusto parlarne.
Insomma una scarpa che secondo me può adattarsi bene ai runner di peso medio/pesante e che magari soffrono di lieve pronazione e vogliono una scarpa che li "aiuti" in questo senso. indicata anche a chi corre giusto per il piacere di farlo e quindi magari ha un passo non troppo allegro (sopra i 5'/km).
Per tutti gli altri non trovo un particolare motivo per consigliarle ed anzi opterei per i due modelli di punta, le Cushion e le Glide.
Qualche dettaglio tecnico:
Le scarpe da running adidas Supernova Sequence 5 da uomo, dall'aspetto affusolato per una falcata più confortevole e potente, presentano una struttura GEOFIT™+ anatomica e una tomaia in Airmesh traspirante per mantenere i piedi freschi ad ogni passo. Queste scarpe garantiscono, inoltre, l'ammortizzazione ADIPRENE® per l'assorbimento degli urti e il supporto TORSION® dell'arco plantare.
Peso: 328 g (numero 42)
La tecnologia FORMOTION® si adatta alle caratteristiche della superficie per una corsa ancora più regolare e confortevole
Tomaia in mesh per la massima traspirabilità; agevole supporto e calzata dell'avampiede garantiti dal rivestimento in micropelle
ADIPRENE®+ nell'avampiede garantisce propulsione ed efficienza; soletta interna EVA preformata per una calzata all'insegna del comfort; la tecnologia TORSION® offre supporto in grado di adattarsi all'arco plantare
L'inserto ADIPRENE® sotto il tallone garantisce un'ammortizzazione superiore ad ogni impatto; compatibile con miCoach
La suola ADIWEAR™ è il massimo in fatto di resistenza nei punti più soggetti a usura; presa sicura grazie alla suola in gomma Continental™
Sono le 19.25 e sono seduto per terra, in questo "alta velocità" immobile come una foglia in una giornata senza vento.
La causa sembra essere un incidente in prossimità di Milano Certosa...un investimento pare. Sirene del 118, poliziotti che percorrono veloci le carrozze, un via vai confuso tra telefonate, imprecazioni futili e risate fuori luogo, e poi io, immerso nei miei pensieri, tra una telefonata col mio amore, una lettura di qualche pagina di quel libro comprato pochi giorni fa e i sogni, che immancabili mettono alla prova la mia lucidità.
Seduto sulla moquette nello spazio tra i vagoni, ripensavo alla sera di quel lungo, il primo allenamento di una tabella partita con troppo ritardo.
Doveva essere una seduta da correre con non troppa foga, trattandosi di ben 18 chilometri e soprattutto trattandosi della prima settimana di tabella dopo il lungo stop, ma la realtà, come spesso accade, è stata ben diversa.
Giornata di lavoro lunga, poi quel treno, la metro ed infine l'autobus...tutto improvvisamente è alle mie spalle adesso. Indosso ho la mia fidata X-Bionic, nera, aderente, cattiva...calzoncini corti, sempre neri, a fasciare metà gambe e super testate Adidas Cushion 20 a proteggere i miei piedi. Esco così, senza musica nelle orecchie e con solo tanta voglia di correre, di sentire l'aria, il freddo ed il buio. Il parco mi chiamava...
I primi chilometri corrono via tranquilli ad un ritmo piacevole. Cerco l'automatismo del gesto, della respirazione, dell'oscillazione delle braccia. Movimenti questi che raggiungono la vera sincronia solo dopo qualche chilometro, solo quando ci si lascia andare veramente alla corsa, quando ci si arrende e ci si concede totalmente a quel movimento ciclico e ripetitivo. Il corpo in fondo sa come fare, va solo lasciato libero di esprimersi. E' solo a quel punto che i pensieri prendono una forma diversa e ti accorgi di percorrere centinaia di metri senza apparente fatica, senza rumore, senza ricordi. Una sorta di trance nella quale liberi lo stress e paradossalmente ti ricarichi di energia.
Corpo e mente viaggiano adesso a due velocità diverse, ognuno al suo ritmo ideale, ognuno nel suo mondo.
Molti dei miei post sono nati così, tra gli alberi e le foglie cadute, tra il freddo ed il buio, parole che improvvise sgorgano dal mio io, pensieri particolari che prendono forma solo in quegli istanti. Miscele di odori e colori che si tramutano in pure sensazioni. Vorresti catturarli quei pensieri, vorresti buttarli su carta o tramutarli in inchiostro elettronico indelebile perché troppo belli, troppo preziosi...ma così come arrivano così spariscono, tra le nuvole di polvere alzate dai miei passi e via via si allontanano sempre più, rimanendo incastonati nella terra appena calpestata.
Così è stato anche quel giorno...
Chilometro dopo chilometro sentivo la vita percorrere le mie vene velocemente, il calore invadermi l'anima e una strana consapevolezza guidare il mio istinto lungo le buie strade di un parco apparentemente immobile.
Ma è stato solo dopo 12 lunghi chilometri che la fatica di quel gesto diventava qualcosa di diverso, di sopportabile, di necessario.
Le gambe stanche cercavano altro, volevano altro. La mente viaggiava veloce. La trasformazione era ormai in atto...
Osservavo l'ombra di me stesso disegnata sull'asfalto, perfetta nelle sue curve che mi superava e rincorreva allo stesso tempo, lampione dopo lampione.
Vedevo deltoidi ben definiti, braccia muscolose e spalle che ordinate spingevano ogni passo più avanti.
La schiena era forte e dritta e le gambe aggredivano con forza l'asfalto e la terra, quasi a farsene beffa.
La testa era alta e lo sguardo fisso e fiero scrutava il buio davanti a me sfidando tutto e tutti, come fosse in cerca di qualcosa, di qualcuno, di una preda.
Il fiato era tempesta nella notte, nuvole bianche di condensa che apparivano e veloci scomparivano, proteggendo la mia anonimosità.
I denti erano zanne da mostrare in un ghigno di fatica e rabbia mentre il freddo vento mi schiaffeggiava.
Non ero più un uomo ma un lupo che correva nel suo habitat, scivolando tra gli alberi e nel buio, veloce e letale...mi immaginavo così e sentivo l'odore della mia preda, della sua carne, mentre ansimando la rincorrevo sempre più rabbioso ed aggressivo. La mia non era più corsa, nè assomigliava ad alcun allenamento programmato, bensì scivolavo nel buio della notte sotto forma di puro istinto, incurante di chi avevo intorno, incurante di me stesso.
Assaporavo la forza che quel momento mi regalava...5 lunghi chilomentri di rincorsa, sempre più furiosa e cattiva inseguendo qualcosa, qualcuno, forse me stesso.
Ciò che portiamo dentro ha un origine spesso ignota a noi. Manifestazioni di noi stessi sotto varie forme che talvolta ci spaventano, altre volte ci fanno percepire la vita, la natura e quello che abbiamo intorno, in maniera completamente diversa.
Dicono che fare sport porti ad una certa dipendenza, quasi fosse una droga. Non posso darne torto, per me è esattamente così. Ho anche sentito dire che lunghe ed intense sessioni possono portare effetti simili a quelli della cannabis. Beh in questo caso non ho termine di paragone avendo sin dall'infanzia percepito il fumo, le droghe, l'alcool o qualsiasi cosa che confondesse pesantemente le mie percezioni o il mio fisico, come qualcosa di negativo e pericoloso. Ho sempre percepito lo sport come la vera trasgressione. La potenza del fisico e dell'anima che combattono contro la fatica dello sforzo...un qualcosa di semplicemente EPICO.
Dopo 5 lunghi chilometri il mio folle inseguimento finiva...ero sazio, completamente satollo di emozioni, la mia anima era felicemente stravolta ed il mio fisico stanco chiedeva riposo.
Per 20 minuti scarsi ho vissuto in un altro luogo ed in un altro tempo. Un tempo forse dove la consapevolezza della mia forza e della mia rabbia erano lupo e tutte le mie paure soltanto una preda da inseguire e sbranare.
Lo "Zio Califfo" mi pretende ed insieme a lui anche la pista, arancione o blu che sia, chiede il mio scalpo!
Le miti temperature di questi giorni mi hanno permesso di allenare le zampe in apparente tranquillità, facendomi chiudere il giro delle "sedute di richiamo" (neanche fosse un vaccino! :D) in perfetta puntualità.
Dopo la settimana di lenti "allegri" a mo' di sfogo, è venuta la settimana dove inserire il lungo ed il medio.
Il primo è stato sfornato venerdì, dopo un tentativo maldestro fatto giovedì e miseramente naufragato sugli 11,5K. Tentativo che però verrà ricordato per l'enorme successo di portare la mia bella nuovamente a calpestare foglie e sassi in attesta che il suo io runnereccio si impossessi nuovamente di lei! Daje!!! Oh, la corruzione è riuscita solo dopo averle promesso l'uso della mia x-bionic che vedete in foto! :D
Il giorno dopo invece ho preso per i capelli me stesso e, seppur con un non piacevole vescicume alle piante dei piedi, ho trottato per il bel parco in lungo ed in largo fino a chiudere la mitica distanza dei 15K alla media di 4'30''/km...media appunto perché in fondo si è trattato di corsa in progressione. Ma non diciamolo troppo forte...
E veniamo al medio domenicale. Come vi avevo anticipato ho partecipato alla "Folle del Ruffini", chiamata, voglio immaginare, per la follia del suo tortuosissimo ma piacevolissimo percorso...giro che ci ha permesso di percorrere un 10km solcando quasi sempre strade diverse. Tanto di cappello! E devo anche dire che un pezzo di parco mi mancava! 7 euro il costo della gara con una maglietta tecnica a maniche lunghe che va a colmare un buco del mio abbigliamento tecnico!
Organizzazione impeccabile per quanto mi riguarda con buona segnalazione del percorso e location niente male.
Gara tranquilla la mia con partenza dalle retrovie e via a gustarmi e godermi la fiumana di persone...sembrava quasi di aver invitato un po' di gente a casa mia, era piacevole! Nessuna velleità agonistica ma solo un "salviamo la pellaccia"!
Primi 7K mantenuti perciò intorno ai 4'/km per poi osare qualcosa di più con una buona progressione solo negli ultimi 3, chiusi precisamente in 3'53'', 3'51'' ed infine 3'43'', galvanizzato dalle ottime sensazioni e dall'atmosfera sempre gagliarda che si respira in una gara!
Ora si parte a testa bassa e denti stretti con il periodo di allenamento invernale. Gli orari di veglia sono un po' "estremi" ed il lavoro chiede e pretende tante energie. Vedremo di conciliare il tutto, anche questa volta!
L'istinto non mente mai...quel mio essere assente, così ben descritto nel mio ultimo post, quel distacco quasi totale dalla gara e quello stato di profonda malinconia evidenziato persino nella foto, non erano frutto di mie strane fantasie bensì erano manifestazioni di un istinto che va oltre le apparenze.
Ci è voluto tempo per ritrovare la giusta voglia ed il giusto spirito per postare qualcosa su questo diario. Ormai lo sapete, se non scrivo significa che non sto correndo e se non sto correndo significa che qualche cosa di importante è successa ad ostacolare o impegnare tutte le mie energie...
Questo lungo mese potrei infatti definirlo come la tempesta perfetta della mia vita, un insieme di accadimenti, messi in ordine uno dopo l'altro con sapiente e diabolica cura, che mi hanno travolto con tutta la loro forza.
Beh, però adesso sono qui e se sto scrivendo significa che quella maestosa onda non mi ha affondato...cambiato forse si, ammaccato pure, ma fermato no...mi hanno sempre insegnato che di fronte ad un problema non si scappa e che dalle difficoltà ci si deve rialzare in un modo o nell'altro e poi, dopotutto, ci vuole ben altro per abbattere questa vecchia carretta il cui cuore batte ancora forte e vigoroso!
Gli allenamenti come dicevo sono quindi passati in assoluto secondo piano e così, la settimana di meritato riposo dalla stagione agonistica si è trasformata in un mese sabbatico durante il quale il motore ha preso tanta tanta polvere.
La settimana appena trascorsa ha però segnato lo spartiacque tra il dolce oblio della malinconia e la tempestosa voglia di andare avanti.
Dal punto di vista tecnico questa settimana è totalmente da dimenticare...un mix di lenti a sensazione con progressioni rabbiose e fartlek più o meno cercati. Dal punto di vista mentale si è trattato invece di un bel poker d'assi!
Parlo di poker perché sono proprio 4 gli allenamenti che ho portato a termine, un piccolo miracolo:
lun 22: 8km a 4'35''/km
mar 23: 8km di progressione da 5'06'' a 3'58'' per una media di 4'30''/km
sab 27: 8km a 4'16''/km alternando in maniera impazzita i ritmi
dom 28: 6,5km a 4'29'' + 4x200 r.1'30'' in 33''92, 34''35, 32''05, 32''30
Follia allo stato puro, si capisce, ma anche ego che si ribella, istinto che si dimena e rabbia che galoppa. Dalla prossima settimana riprenderò però in mano le redini del mio io, tirandole con forza e facendo rigare dritto tutto quello che porto dentro...sarò un cavallo al trotto, apparentemente calmo ma possente, con una nuova grinta, una nuova rabbia da sfogare al momento opportuno.
Ancora una settimana quindi di assestamento (impregnata di qualche lungo e medio, assolutamente necessari) per poi cominciare il ciclo invernale come si deve.
Preso dalla foga del momento ho anche accettato l'insana sfida di correre una 10K il prossimo 4 novembre, gara che si svolgerà proprio "dietro casa", nel bel Parco Ruffini, un piccolo ma molto ben attrezzato e comodo polmone verde, nonché teatro dei miei allenamenti.
Ho pensato potesse ben inserirsi nella settimana di "recupero forma" a mo' di medio...e poi un po' di clima festoso può solo farmi del bene!
A presto quindi, soprattutto perché devo raccontarvi del come mi sto trovando con le nuove e fiammanti Adidas Supernova Sequence 5 dal color "fucsia night escort" (marò...), scarpe dalla dichiarata lieve stabilità che stanno sostituendo egregiamente le ormai andate in pensione (al venerando chilometraggio di 950km) ma ECCELSE Supernova Cushion 20.
La foto ne è testimone. Il mio sguardo tradisce una certa "assenza" dal contesto giocoso e sportivo che si respirava a Cuneo. Assenza dovuta a diversi pensieri che da qualche tempo hanno cortocircuitato la mia attenzione, azzerandomi la capacità di concentrazione, la rabbia agonistica e la furbizia che in gare come quella degli 800 metri sono fondamentali. Unico sollievo quell'angelo che mi segue sempre ed ovunque, puro ossigeno in situazioni che ti lasciano senza forza di respirare. Una roccia sulla quale poter contare sempre ed in ogni situazione.
Dopo la bellissima e voluta prestazione di Ivrea le chiodate mi hanno presentato il conto:
- infiammazione ai tendini flessori delle dita del piede sx e forte dolore alla pianta, zona avampiede;
- infiammazione del soleo della gamba destra, molto limitante, anche a ritmi lenti;
Con questi fastidi, senza lamentarmi troppo, ho stretto i denti durante le due settimane di allenamenti che mi separavano da Cuneo. Il dolore però era così forte (specie dopo le sedute di velocità) che alcuni lenti sono stati interrotti anzitempo issando mestamente bandiera bianca e facendomi tornare a casa zoppicando...
Ma si sa, l'allenamento ti insegna tante cose, anche a cavartela quando il dolore sembra non svanire ed anche a non lamentarti troppo.
Quasi un segno del destino il giorno precedente la gara, controllando la lista degli iscritti, mi accorgo di non comparire tra gli accrediti, peraltro di un certo livello. Mail a destra ed a manca con la ripromessa che una non risposta avrebbe significato un pieno forfait...in fondo quasi ci speravo, lo ammetto.
Meno attendi una cosa però e più rapidamente essa si materializza ai tuoi occhi. Così la risposta tanto snobbata all'ora di cena arriva per davvero...un sorriso amaro si dipinge sulla mia faccia.
E' già mattina, decido di portare entrambe le scarpe, chiodate e superleggere anche se so fin troppo bene che utilizzerò quest'ultime...il dolore alla pianta, anche camminando è infatti troppo forte per rischiare.
Dentro di me, quasi a farmi coraggio o a dare un senso a quel mio fare, riecheggia un: "Forza Paolo, ultima gara e poi stacchi la spina...te lo sei meritato. Concludi a testa alta!".
Il viaggio in treno però mi vede lontano, tra pensieri, nuvole e musica...anche il cielo è totalmente grigio e non aiuta per niente.
La musica truzzo-dance che di solito è una bella iniezione di gasamento, stavolta fa opacamente da sottofondo. Il motore non ruggisce, nessuna ansia, nessuna gamba che nervosamente saltella, nessun pensiero di vittoria, di strategia, di sorpassi, di volata finale...
Siamo a Cuneo, mancherebbe 1 ora e mezzo secondo quanto riferito nella mail del giorno prima. 2km ci separano dal campo. Se non arriviamo in tempo pazienza...darò forfait mi dico nuovamente. Sai quante volte anticipano le gare?? Magari è una di quelle volte...Invece ad un'ora esatta siamo già sul campo, ho il pettorale tra le mani e devo solo riscaldarmi, in una giornata che vede 19°C, un'impianto meraviglioso (con tanto di pista indoor per il riscaldamento) e la gente giusta a spingere davanti...peccato però che io non sia lì.
Ci siamo, sono in seconda corsia, qualche circonduzione di braccia e...e nulla...improvvisamente realizzo di dover correre forte, di doverlo fare tra una manciata di secondi ma "di non avere la benché minima idea di come fare". E' come se il fisico fosse sceso in pista ma avesse litigato con la mente rimasta chissà dove a guardare. Ma ormai è troppo tardi, automaticamente mi fletto, osservo che poso la mano sul garmin e attendo. Al via scatto senza nemmeno troppa foga acconsentendo che gli altri mi sfilino con facilità...chi dovevo puntare è già lontano ed io non voglio faticare, almeno così sembra, sono così lontano e non riesco a vedere bene...
Il primo giro è chiuso in un comodo 1'03''76, inutile, lento, insapore. Il secondo giro è la fotocopia del primo a parte un sussulto nel finale, quando l'ardore del mio avversario mi desta per un attimo facendomi tirare fuori un po' di cavalli...un bel cento metri tirati che giustamente ricompensano lo sfidante. Chiudo questi secondi 400 metri in 1'05''67 per un 800 in 2'09''43.
Non ricordo altro di questa gara.
Fortuna vuole che in questa avventura sia affiancato da un Mister fuori dal comune che sa come tirare su il morale o comunque strappare un sorriso quando ce n'è bisogno! Ecco allora che in risposta al mio resoconto se ne esce con un "mica sempre se po' fa pb!"...eh eh. E mentre leggevo quelle ed altre parole, me lo immaginavo GIOVANE (sennò me se 'ncazza! :D), appoggiato al muro, giubbotto di pelle nera e frase tipo: "Hey...è andata alla grande ragazzo!", insomma un Califfo un po' Fonzie...un Fonzaliffo direi! Ah ah!
Ed allora facciamoci 'na risata e diamo una bella svolta d'umore a questo post, come un bel mare che improvvisamente si agita ed inizia a spumeggiare sotto costa, rabbioso e rumoroso! Con Cuneo signori miei chiudiamo ufficialmente la stagione agonistica 2012 che, a dirla tutta, non è stata per nulla male. Vuoi perché gli obiettivi minimi stagionali sono stati raggiunti (4'30'' nei 1500m e 2'08'' negli 800m) e vuoi perché tutto sommato è stata la prima vera stagione di mezzofondo veloce, stagione che mi ha visto lottare contro una scarsa tecnica e contro tutti i fastidi/problemi che si scatenano con l'uso delle chiodate sul tartan! Stagione nella quale ho sperimentato anche la corsa FULL di avampiede...mica ciufoli!
Ora mi (a)spetta una settimana di totale cazzeggio, consapevole che i muscoli, tendini e testa, gradiranno moltissimo! Il tempo di ricaricare le batterie ragazzi perché "Hey, mica finisce qui!".
ALLENAMENTO, etimologicamente derivante da allenare, darsi lena, cioè facoltà di durare nella fatica.
In fondo ognuno di noi conosce bene la sua importanza, il rigore che necessita e l'abnegazione che pretende. Il mettere in pratica queste cose si scontra però con i molteplici aspetti e problemi della vita che si presentano puntuali dinnanzi a noi. C'è chi riesce a tenere duro e a non farsi distrarre, i più invece tentennano, facendo i cosiddetti "strappi" alle regole.
Vuoi che un giorno ci si sente stanchi a causa del lavoro, vuoi che fuori fa un freddo dell'anima oppure che peggio sta piovendo a dirotto...la tentazione di dire no, di rimandare al giorno dopo, diventa veramente forte. Per non parlare poi delle "libere interpretazioni", il mio piatto forte, consistenti in modifiche pirata delle sedute programmate.
Ed allora ecco che la super-compensazione se ne va alle ortiche, ecco che saltano i difficili equilibri di una tabella studiata ad hoc ed ancora ecco che inesorabili arrivano gli infortuni causati, per lo più, dalla testarda convinzione che la mente può fare quello che il fisico non è pronto a dare.
Dopo anni di errori e talvolta di infortuni (per fortuna lievi) sto finalmente riuscendo a metabolizzare il concetto che la MENTE nulla può sulla MATERIA che deve e può essere plasmata solo con intelligenza, passione, studio e dal continuo ed ininterrotto allenarsi.
Il mister in questo è un vero e proprio maestro di vita. Ha avuto una pazienza biblica nel continuare a credere in me (anno dopo anno) e la raggiunta consapevolezza di essere in due a lavorare per un comune obiettivo, mi sta facendo affrontare con spirito diverso le sedute...da quelle più facili a quelle più impegnative.
Dopotutto non c'è sogno che sia possibile realizzare senza una dedizione completa.
Che la mente poi non possa creare nulla di più da una prestazione in effetti è abbastanza comprensibile...al massimo potremmo dire che con ottime motivazioni e con la giusta grinta agonistica (qualità non da poco beninteso!) si possa riuscire a tirare fuori un quasi sempre difficile 100% dalla materia, i nostri muscoli appunto. Pensare che si possa andare oltre le proprie capacità è in effetti un controsenso...
La MENTE va perciò educata allo sforzo ed alle sensazioni positive e negative che l'allenamento produce. Sensazioni forti che chi fa sport conosce bene.
Una tabella creata con i sacri crismi prevede generalmente fasi di carico e di scarico (per altro soggettive) per permettere una perfetta super-compensazione, quel fantastico processo per cui i muscoli, rigenerati, sono pronti per sopportare sforzi maggiori. In poche parole dopo ogni ciclo si diventa più allenati...più forti!
E' proprio questo equilibrio (per nulla facile da massimizzare ed a completa opera del mister) che non bisogna rovinare con bravate inutili. Correre ingenuamente forte un lento può significare intaccare questo processo ed arrivare quindi meno pronti, cioè non perfettamente rigenerati, ai successivi e più impegnativi allenamenti. Allenamenti che la MENTE vorrà affrontare spavalda ma che la MATERIA non riuscirà a digerire...in questo caso ecco che dal nulla arriva la prestazione sotto tono o peggio l'infortunio sotto forma di stiramento o, tocchiamo ferro, strappo.
Questo anche il motivo per cui bisognerebbe diffidare delle tabelle trovate su internet, troppo generiche e spesso troppo pesanti per poter essere affrontate da chiunque. Ma dopotutto chi, me compreso, non ha approcciato a questo sport proprio ricercando una magica tabella???
Spesso l'amatore (categoria nella quale io ho ancora un piede dentro), inebriato dalle prime benefiche sensazioni che la corsa regala (endorfine a gogò), si ammala della cosiddetta sindrome di Rocky (copyright del Califfo) per cui si comincia a pensare che più ci si fa il mazzo e più si migliora! Sensazioni incrementate anche dalla facilità con la quale si migliora inizialmente e che ci fa credere di essere divinità semi-onnipotenti!
Ma la regina degli sport richiede tempo, MOLTO tempo, per farsi apprezzare appieno. L'organismo va plasmato, i muscoli vanno educati ai nuovi stress e l'atleta stesso deve entrare in una nuova dimensione, anche sociale, per poter affrontare il tutto. Argomento questo che richiederebbe molto più spazio di un misero post e non è certo mia intenzione, né competenza, farlo adesso.
Semplicemente forse bisognerebbe porsi questa semplice quanto difficile domanda...quanto tempo della nostra vita siamo disposti a sacrificare e quanta fatica siamo pronti ad affrontare in nome di un sogno che probabilmente non si avvererà mai e verso il quale solo noi stessi intimamente crediamo? A noi la scelta...
Ed ora un mini riassunto della pesante settimana post gara. Settimana segnata dalla fatica con un sistema nervoso centrale molto scarico, infiammazioni tendinee al piede sinistro e affaticamento muscolare al soleo della gamba destra. Il rischio nell'utilizzo delle chiodate era proprio questo...un rischio che però era il caso di prendere!
Settimana comunque con un piccolo grande personale sui 2km e con una buona prova sugli 8K. L'aerobia è secondo me la chiave per un 800 al fulmicotone!
Dom 09
40’ a 4'43''/km
Lun 10
-
Mar 11
16km a 4'36''/km
Mer 12
8km a 5'06'' + 4 allunghi intorno ai 16''
Gio 13
8km di medio a 3'43''/km
Ven 14
-
Sab 15
8km a 6'00''/km + 4 allunghi intorno ai 16''
Dom 16
2km a 3'12'' r.5 + 4x150 r.3 in 20''9, 21''6, 23''3, 24''6
Gli ottocento metri, il doppio giro, la distanza principe del mezzofondo veloce, l'inferno terreno per ogni pistaiolo che si rispetti!
Ieri ad Ivrea si è consumato quello che si può definire l'apoteosi di una difficile ma fin ora bella stagione agonistica.
Tutti gli sforzi, i chilometri, le sudate e gli infortuni si sono tradotti in quel gesto atletico che chiunque corra e faccia sport, cerca con ostinata voglia, giorno dopo giorno, anno dopo anno. Quel veloce movimento di gambe che sfida la biologia e la fisica e che ci conduce metro dopo metro verso il traguardo.
Quel resistere oltre ogni sana ragionevolezza alla fatica, al bruciore dei muscoli e dei piedi, alla spossatezza, alle urla della folla...resistere ed anzi aggredire tutto e tutti, aggredire quella dura e malconcia pista di atletica, passo dopo passo, colpendola con i chiodi e strappandole via energia da trasformare in velocità.
Ieri ad Ivrea c'è stato questo ed altro, sensazioni che non mi è facile trascrivere, perché condensate in attimi di pura energia e che sfuggono ad un'analisi fredda e puntuale. Sensazioni di vita, di passione, sensazioni di tornare ad essere quello per cui siamo nati...animali e liberi.
Ma veniamo alla cronaca cominciando col dire che arrivare sul loco non è stato semplicissimo (né velocissimo)!!! Nell'ordine autobus - metro - treno per Chivasso, treno per Ivrea, autobus...praticamente un miracolo se un'ora prima della partenza della mia serie le mie gambe erano fisicamente lì!
Meeting questo dai grandi numeri. Parliamo di ben 431 iscritti alle varie gare, perlopiù giovanissimi dalle belle speranze. Gli 800 però non erano da meno con ben 25 partecipanti e tre serie divise ovviamente in base ai tempi di accredito. Io per la cronaca sarò nella seconda serie e prima corsia.
Il riscaldamento è di quelli TURBO, studiato col mister a tavolino...corsa con progressione finale (fatta tra le vie del quartiere), stretching, drills ed allunghi, prima leggeri su erba e poi quelli conclusivi tosti su pista e con le chiodate ai piedi. Un 45 minuti a zompettare e osservare quello che succedeva intorno.
La pista era maledettamente dura...le chiodate facevano un rumore che sembrava di camminare sulle pietre ma, nonostante avessi portato con me anche le fidate A1, decido comunque di farla questa esperienza e vedere quello che succede. Se non altro con i chiodi sono costretto ad andare di avampiede, con buona pace della mia orrenda tecnica di corsa.
Dopo la prima velocissima serie è il mio momento...comincia la nervosa attesa dietro quel numero stampato per terra (in realtà ricalcato a mano ah ah). Gambe pronte al delirio che rabbiose aspettano solo un cenno per scattare.
"Ai vostri posti!" grida la giudice...poi è silenzio e attesa...attesa interrotta da un "Al tempo!" per una segnalazione di falsa partenza.
Tutto da ricominciare, le gambe sbuffano e la testa scalpita ma bisogna rimanere calmi...è solo un allungo mi ripeto come un mantra...parti come se stessi facendo un allungo sui 100 e poi fanne un altro ed un altro ancora!
"Ai vostri posti" ci viene urlato di nuovo...adesso ci siamo veramente. Secondi interminabili, poi "BANG!!!".
Si parte di gran carriera sull'avampiede, affondando (o cercando di farlo) i chiodi in quel durissimo manto arancione, consumato ed indurito dal tempo. Poche storie, per tutti è la stessa situazione quindi corri Cavallo corri!
Ai 150 siamo tutti sulla corda ed io mi prendo la prima posizione con facilità, mantenendo un buon ritmo di corsa. Voglio passare veloce ai 400 perché non c'è altro modo di correre un 800, non che io sappia e non posso permettermi di giocare ai trenini come a Susa...non oggi!
Ai 400 siamo in 61''9....ma lo speaker pronuncerà un incauto ed ottimistico "...passaggio in 61!" che mi farà sognare tempi finali stratosferici! Mantengo un buon passo e non mi sembra di stare perdendo troppi pezzi, così come non mi sembra di avere addosso troppa gente.
Ai 600 però cambia tutto...inizia la vera gara! Il lattato comincia ad invadere i muscoli, rendendoli più lenti e gonfi, degradandone le performance ed ordinandogli di fermarsi. Tu dall'altra parte ordini un "motori avanti tutta!!!!". Ed è qui che ha inizio la guerra contro il dolore e la fatica più pura...
In curva comincio a perdere velocità, le gambe girano più lente, lo sento chiaramente, ma posso farci poco adesso...posso solo continuare ad urlare il comando in sala macchine!
Sento urla, questa volta vere, provenire da bordo pista...urla che incitano gli avversari a prendermi...sento "dai che lo prendi" e via di questo passo!! No diamine, oggi no... E' una bolgia, mancano ancora 80 metri ed al mio fianco vedo l'ombra dell'avversario proiettata dal sole che si avvicina minacciosa!
Qui succede qualcosa perché trovo la forza di reagire provando ad alzare le ginocchia a mulinare di braccia ed a dare il 110% per contenere l'avversario...è una lotta all'ultimo respiro, metro dopo metro! Il traguardo è lì, lo speaker non si sbilancia perché non sa come finirà ma ecco che do l'ultimo strappo spingendo tutto il corpo in avanti con la spalla destra ad anticipare ogni cosa!
Il crono elettronico segnerà 2'08''05!!! PRIMO! E per soli 12 centesimi di secondo!!! Personale migliorato di ben 2'' secondi e 59 centesimi!
Incredibile quanto abbia perso nei secondi 400 metri ma sconfinata la gioia di vedere raggiunto quell'obiettivo (che il mister sapeva possibile!), quel personale su una distanza tanto nobile e bella quanto difficile.
Questo risultato è dedicato proprio a lui, al mister (...daje Lucià!), il nostro Gandaliffo dell'anello (beccate er poster!). Un pozzo di scienza e passione atletica come pochi se ne vedono e che per questo rischia di essere messo al rogo dalla Santa Inquisizione della Fidal (e non solo)!
Ancora molte pagine devono essere scritte...carta e penna non ci mancano quindi avanti così! Quei due minuti prima o poi cadranno!
E come non poter dare un mega ultra bacio alla mia bella, grazie alla quale ogni gara è corsa in compagnia e col suo supporto!!! Supporto anche audiovisivo, visto e considerato che è solo grazie a lei se posso mostrarvi alcune chicche come il fantastico commento di disappunto dei fan ostili, all'ufficializzazione del mio primo posto!!! Certe cose non hanno prezzo...**rda! Ah ah! Infine un augurio di pronta guarigione allo sfigato fratello che nel pieno compimento dell'atto podistico stamane si è frastagliato al suolo disintegrandosi il mignolo ed aprendosi una breccia sul mento richiusa da 6 punti di sutura...e pensare che c'è chi dice che lo sport fa bene! Coraggio!
Dopo la "pascolante" estate ecco che finalmente i motori tornano a ruggire su velocità degne di essere raccontate. Partiamo subito col dire che non c'è stato nessun personale ma per così dire solo una conferma sulla distanza.
Millecinquecento i metri che erano da correre in quel di Susa e più precisamente alla manifestazione Atletica sotto l'Arco, organizzata dall'atletica Savoia.
L'arrivo a Susa è di quelli decisamente comodi...partenza da Torino alle 14:45 ed arrivo a Susa ben tre ore prima rispetto alla partenza della mia gara prevista solo per le 18:50! Mai anticipo fu però più azzeccato di questo visto che la gara subisce un clamorosissimo slittamento indietro nel tempo di circa un'ora rispetto alla tabella di marcia!!! Ragion per cui, arrivati al campo (dopo aver fatto un giretto inconsapevolmente sereno in Susa), ho giusto il tempo di cambiarmi e fare una mezz'oretta di riscaldamento prima del via.
La gara...beh, la gara era difficile da interpretare. Eravamo solo in quattro partecipanti e sulla carta 3 dei 6 iscritti vantavano tempi ben superiori ai miei (4'09'', 4'15'' e 4'19'' di accredito...esticatsi!). Se questi tre baldi giovani (due del '94 ed uno del '96) fossero proprio quelli dei temponi, al momento non mi era dato saperlo (a meno di non andare inopportunamente a chiedere i tempi!).
Opto per il profilo basso e mi dico...vedremo! Stavolta niente spocchiosità da locomotiva e dietro a studiare!
Con non troppa tensione, un po' per il basso tono del meeting, un po' per la esigua partecipazione, all'udire della mitica frase che ti proietta sull'orlo dell'inferno, avanzo sereno sulla linea di partenza. "Ai vostri posti!" BANG!
Partiamo docili, niente gomiti, cazzotti o sgambetti assassini...siamo in quattro tutto sommato! Davanti i primi 2 guadagnano in fretta qualche metro mentre io mi accodo placido dietro maglietta rossa cercando di capire che passo stiamo tenendo (evviva la sensibilità di corsa!).
Ai 300 metri so di dover passare intorno ai 52''50 altrimenti saranno cazzissimi...54''09! E te pare!!! Cazzu cazzu, cambio marcia e metto la freccia a destra superando il ragazzo in curva (ragazzo che si dimostrerà avere l'accredito superiore al mio, con 4'39'') e puntando visivamente le due lepri!
Accelero ma non voglio esagerare per paura di scoppiare e di non averne (memorie di Sestriere?? Chissà?). Non è da me questo approccio attendista ed infatti i 400m sono chiusi in un alto 1'13''33! Ora siamo nei guai ragazzi...recuperare sarà letteralmente n'impresa!
Cerco allora di avvicinarmi al secondo ipotizzando che stia correndo per i 4'20'' circa ma mi mantengo comunque ad una certa distanza di sicurezza...no, questa scelta non paga ed ecco che i secondi 400m sono chiusi in 1'12''57. Ancora troppo alto!!
BASTA!Ora me so rotto...ultimo giro a canna! Affondo il piede sul pedale e ci do dentro. La seconda piazza è a questo punto possibile, si sente puzza di cedimento, segnale che non mi faccio ripetere due volte!
A 300 metri dall'arrivo avviene il sorpasso, le gambe cominciano a bruciare ma ne ho ancora ed allora insisto col mio passo, sgraziato, orrendo, pesante, ma pur sempre un passo da 20km/h (di tallone!)...ci sto lavorando ragà, non è semplice! :D
In finale di curva faccio pure una cosa che non mi è solito fare...è impercettibile ma trovo la lucidità per dare un'occhiata a quanto succede dietro. Incredibile ma alla fine ho vestito i panni di un buon generale conducendo una perfetta gara tattica che mi ha permesso di arrivare molto brillante al termine e di guadagnare il secondo posto anche se la contropartita AMARISSIMA è stata il veder sfumare un ben più prezioso personale!
Chiudo quindi questi ultimi 400 metri in 1'10''78 per un totale di 1500m in 4'30''77 corsi in totale progressione.
Se a Sestriere col terzo posto mi ero aggiudicato un set di matite nella loro apposita scatolina, ieri a Susa col secondo posto è stata la volta di un Organizer! Tante le sezioni al suo interno ma una in particolare ha catturato la mia attenzione...dice "Goals". Ed allora perché no??? Carta e penna me l'hanno data per scrivere il mio pronostico, adesso tocca alle mie gambe ed al mio cuore parlare! A sabato prossimo dunque!
Dopo un mese esatto dal mio ultimo post, credo sia il caso di dare qualche segno di vita!
Per cominciare le ferie sono state decisamente goduriose (da come si può facilmente evincere dalla foto al lato!)...ben tre, dico TRE settimane di dolce far nulla che non capitavano dai tempi del liceo!
Vacanze sobrie quelle di quest'anno, fatte di sole, mare e vento...in un un'unica parola, fatte di SALENTO!
L'esordio nell'arida e calda terra natia non è stato certo dei migliori! Io e la mia bella (immortalata sul lungomare di Otranto e BELLA come il SOLE! :*) ci siamo cimentati infatti nella consueta Stracittadina del Borgo di Muro Leccese, gara anche quest'anno organizzata al meglio ma macchiata, se così possiamo dire, da una condizione meteorologica al limite del possibile! 37°C alle 18 di pomeriggio non sono proprio una passeggiata e la mazzata è infatti arrivata puntuale facendomi chiudere in un ingloriosissimo 40' alto che preferisco non commentare!
Dopo gli sberleffi dell'impietoso mister, il fronte allenamenti ha tenuto banco senza flessioni (caldo permettendo) grazie anche alla spinta motivazionale delle Olimpiadi degli alieni (ah Rudì, te voi fermà??? Sennò quanno te pijo???), registrando ben 14 sedute alcune delle quali eseguite all'impianto CONI di Lecce, appena ristrutturato (rattoppato diciamo meglio! :D).
Tanto per dovere di cronaca e per promemoria personale, queste l'elenco delle sedute effettuate:
dom 05 -gara a Muro...primi 6K a 3'48'' poi morte...media finale 4'10''circa
mar 07 - 8km a 4'57''/km
mer 08 -lungo 14,1 km a 4'04''/km (ho corso più veloce che a Muro ah ah)
gio 09 - 10km a 4'30'' + 4 allunghi su sterrato
ven 10 -da fare 10x400 (1’10’’) r.2’ + 4x30m runA
1'10'', 1'08'', 1'10'', 1'15'' (crollo per il caldo, gambe molto pesanti), 1'15'', 1'14'', 1'12'', 1'15'', 1'16'', 1'14''
gio 15 -da fare 2000(3’20’’) + 2x600(1’45’’) + 2x300(47’’) r.4’ + 4x40 runA
La giornata è stata nel segno della cacca.
Parto per i 2000 e faccio i giri in: 1'21'', 1'22'', 1'23'', 1'24'' poi non resisto più e corro al bagno deflagrando in un unico boato!
Torno al campo e parto per i 2x600 che chiudo in: 1'46'' (34''+1'12'') e 1'54'' (37''+1'17''). Al termine altra corsa alla bersagliera verso il bagno con conseguente idropittura delle ceramiche!
Svuotato nell'anima parto per i 300: 48'' e 49''
ven 16 - MEGA trasloco a Bari con mio fratello (salto i 10K).
sab 17 - Mi alzo mezzo spezzato di spalle ed insieme al mio super nipote(quì al lato durante un 60m a tutta improvvisato! 10''7 manuale...) andiamo in pista.
Sul piatto 2km+2km progressivi + drills + 2x4x150(21’’) r.3’/8’
2K di lento, poi 2K di progressivo facendo 5 giri di pista in: 1'46'', 1'42'', 1'38'', 1'33'', 1'21''
poi i drills e poi parto per il lavorone:
18''75, 20''30, 19''69, 19''60 - media 19''58
20''20, 20''25, 21''60, 20''02 - media 20''52
dom 19 - lungo allegro di 13 km (Lecce-San Cataldo alle 11 di mattina) a 4'17''/km
mar 21 - lento di 9 km a 4'41''/km
mer 22 - da fare 1000(2’55’’) r.8’ + 500(1’20’’) + 4x50 runA
1000 in 3'05''40 (36''40 + 1'13''23 + 1'15''77)
Crollo a mano a mano spegnendomi nel finale...ma non trovo nemmeno la partenza con quel 36 alto. Brutte sensazioni ed eccessiva fatica. Recupero gli 8 e parto per il 500 che chiudo in 1'22''78.
Mercoledì sera prendo la cuccetta direzione Milano. Viaggio, come tradizione Trenitalia vuole, decisamente ALLUCINANTE, con carrozza rovente (una 45ina di gradi all'interno e non scherzo!) con clima rotto. Sosta a Surbo (3km da Lecce) di un'ora con l'intervento VANO di 3 tecnici nel tentativo di riparare il danno (assisto alla sostituzione del MOTORE del condizionamento...marò quanto pesava...).
Nuova sosta a Bari con cambio carrozza, passando da una C4 confort ad una decisamente più scomoda ma almeno fresca C6 Sconfort! No comment...
ven 24 - lungo di 16 km a 4'41''/km (90% sterrato)
dom 26 -medio di 8K a 3'44''/km (Clap clap clap!)
lun 27 -lento di 10 km a 5'03''/km
mer 29 -da fare 800(2’20’’) r.5’ + 3x200 (31’’) r.3’
800m in 2'21''45 (1'10''44 + 1'11''01)
poi i 3x200, di cui i primi due quasi massimali, mentre l'ultimo l'ho corso senza spingere, avevo il sedere che bruciava di acido lattico ed ho preferito non forzare recuperando sempre 3':
29''13 - 28''55 - 35''73 (media 31''13)
gio 30 - 8,5 km a 5'04''/km
Insomma per farla breve in questa CALDA estate è stata davvero dura riuscire a tenere botta ed in generale i risultati ottenuti sono stati un po' sotto le aspettative. C'è anche da dire che non di solo caldo si è sofferto...durante una vacanza mantenere un perfetto e rigido protocollo atletico non è che sia proprio facile ma le principali linee guida (sole, alcool, riposo) direi che sono state rispettate. Qualche pizza assassina ha poi complicato le cose ma in fondo va bene così.
Tra qualche giorno, domenica per l'esattezza, proverò a dare una spallata al pb sui 1500 con una capatina in quel di Susa alla manifestazione "Atletica Sotto l'Arco". Le condizioni meteo parlano di pioggia ma in compenso il fresco sembra avere preso il posto dell'afa estiva. Un brutto segno per gli amanti della tintarella ma un'ottima notizia per i runners arrostiti che non aspettano altro che l'exploit autunnale!
Se me l'avessero detto non ci avrei creduto. Ora mi è molto più chiaro il motivo per cui tanti atleti nazionali, specie su lunghe distanze, programmano un periodo di allenamento in ALTURA! Ragazzi se è faticoso...sembra di correre senza benzina...
La giornata ha avuto inizio sui 240 metri slm (più i 25 metri degli 8 piani del palazzo!) verso circa le 8 (per me) e le 5:30 (per la mia bella). Il motivo è che lei doveva spararsi un bel medio (4'23''/km per intenderci...) mentre il sottoscritto poteva tranquillamente roffolare senza impegno!
Alle 8:50 si parte! Pullman per prendere la metro...metro per arrivare a Porta Nuova...treno per giungere a None ed infine auto per arrampicarci fino a Sestriere! Eh la peppa!
Partiamo subitissimo in quanto già in ritardo sulla tabella di marcia, affidando il nostro destino al buon navigatore d'auto Garmin e alla temibile aria condizionata. Svolta qui, svolta lì e siamo subito in strada direzione Pinerolo.
Dopo poco il previsto imprevisto...fila chilometrica di auto e passo da jogging a 6'30''/km!
Intorno alle 12:40 finalmente arriviamo nel comune più alto d'Italia con ben 40 minuti di ritardo rispetto alla partenza delle gare.
Parcheggiata l'auto mi fiondo al banco iscrizioni lasciando a Barby il compito di provvedere alle ultime cose...
300?? Facciamo 400 dai. Questi i metri percorsi a passo da jogger che separavano l'auto dal punto iscrizioni e....AVEVO IL FIATONE!!!
'azzon mi dico...oggi sarà una grande giornata!!!
Fortunatamente vengo a sapere che tutte le gare sono state posticipate a causa della stessa coda affrontata 1 oretta fa, sfortunatamente la mia si correrà però per le 14,30...
Dopo una modestissima focaccina a 5 euro (evviva Sestriere) io e la mia bella ci accomodiamo sul sintetico manto erboso del campo di calcio. Qui ha inizio la fase più tecnica ed importante della gara...il riscaldamento! Eseguito oserei dire in maniera impeccabile e decisamente a parola dal sottoscritto!
Ad un'ora dal via apro le danze...
Il riscaldamento sarà un semi supplizio! Tanto vento, poco ossigeno e sole da mettere a dura prova anche un terroncino come me!
Poco fiato, c'è poco da fare, per quanto tenti di accendere il motore, ripeto a Barbara che non ce n'è! Non ci riesco...e non capisco...
Provo coi drills (svogliati), provo con lo stretching, provo con gli allunghi...il motore rimane a bassi regimi e le gambe sono gelatinose. Pessime sensazioni...
Come vedete dalla foto a destra le provo tutte pur di prendere la situazione di petto ma la realtà pare essere BEN DIVERSA!!! :D
Finalmente sono le 14,30, vediamo di farla finita, è il nostro turno!
Siamo in 7 più una donna francese che non aveva sentito la chiama del suo 1000. Sono terzo, partendo dalla corda. Il vento sibila forte ed i primi 200 saranno tutti controvento...si parte in salita quindi.
Non riesco nemmeno ad essere estremamente concentrato...la testa è stanca come il resto del corpo...possibile stia accusando così tanto l'altitudine???
"Ai vostri posti...BANG!". Partiamo...tutti sembrano incerti sul da farsi e così mi sacrifico io per fare da apripista...non ho paura certo!
Il ritmo sembra sostenuto ma il muro del vento si fa sentire ed ai 200 passiamo in un incredibile 34''74!!!
Ok, abbandoniamo l'idea del personale e salviamo la pelle...
Parlavo di tecnica qualche post fa...qui non se ne vede, non riesco a pensare ad altro che a salvarmi la pelle perché sto facendo una fatica del diavolo!!!
Nei 200 a favore di vento si recupera un po' di morale (e di tempo) ma poi ecco la nuova mazzata controvento!
Sui 100 finali i due ragazzi che mi tallonavano mi sorpassano veloci ed io (che ero quasi sul punto di fermarmi) mi aggancio idealmente ripetendomi di non mollare!
I 400 li chiudo in 1'11''75...pazzesco! Non ce n'è proprio!
Stringo i denti quanto posso e gli ultimi 200 metri sono generosissimi pompando a più non posso, sgraziato e stanco, su quella pista d'alta quota...
Ultimi 400 in 1'11''90 che sanciscono un mille in 2'58''39!!! Ahahaha che è sta roba???
Affranto nel cuore e spossato nel fisico mi dirigo verso la mia personal reporter dove stramazzo al suolo!
Pian piano il poco ossigeno ritorna a fare capolino nella mia testa e nel mentre passa vicino Abdessalam, il ragazzo vincitore, col quale scambio due battute.
Mi dice che oggi il tempo faceva proprio schifo (e come dargli torto) e che lui ha chiuso in circa 2'49''...poi aggiunge, "il mio personale è comunque di 2'30''" Alla faccia del carbonato di sodio penso io!!
Allora proprio schifo non ho fatto dai...e poi....SONO TERZO!!! Ahahahah, forse me tocca pure la medaglietta!
Ed è proprio così! Alle 15 e qualcosa ecco le premiazioni ed ecco che lo speaker pronuncia il mio nome ed il nome del Marathon Club Lecce!!! Ahaha, a Sestriere...spettacolo!
Giunge anche il bravissimo Abdessalam al quale stringo nuovamente la mano! Ditemi quello che volete ma questi momenti mi appagano di tutti gli sforzi...fare gli onori al vincitore è una cosa che reputo doverosa oltre che bella!
Ed eccoci alla conclusione...che dire, un'esperienza sicuramente importante nella quale ho dimostrato sempre buon carattere, guidando la corsa per buoni 500 metri e mantenendo assolutamente costante il passo nonostante tutto. Ero al mio limite col poco ossigeno a disposizione e con i pochi allenamenti aerobici portati a termine (mia colpa!). Poi si è aggiunto pure il vento e vabè...
In generale, spulciando le classifiche, ho comunque notato un decadimento delle prestazioni sulle gare più aerobiche, come 800 e 1000...
La vera vincitrice della giornata è però la mia cucciola che, nonostante la sveglia all'alba e l'allenamento furioso, mi ha accompagnato in questo viaggio della speranza, tenendo duro e beccandosi una palata di sole che proprio bene non ci ha fatto!
Un mega bacione quindi a te amore mio, ancora una settimana e ci diamo ai bagordi estivi in quel del Salento (scherzo Mister!!! Ahahahahaha).
A proposito di Salento...neanche il tempo di arrivare che ci toccherà affrontare il bellissimo ed ormai STORICO appuntamento con la Stracittadina del Borgo 2012!!! 9,6 km da correre tra stradine e caldo!
Quest'anno stessi colori sociali per me e nuovissimi, rosso fiammanti per lei...l'iscrizione parla chiaro, ora si fa sul serio!!! ;)
Ed ora gustatevi il video della altissima e ventosissima gara dei 1000 maschile!
Tutto ha avuto inizio giovedì della scorsa settimana. Come sapete sono in preparazione del "mille" che correrò a Sestriere la prossima domenica e giovedì era il giorno dell'allenamentone clou, fatto il quale si ha un'idea precisa di cosa si può combinare il giorno della gara.
Dopo il solito riscaldamento parto per il mio 600 da correre tutto d'un fiato sull'azzurra pista del Nebiolo. Nemmeno 100 metri ed ecco nuovamente la solita e bastarda fitta al femorale destro che anche se lieve mi costringe immediatamente a terminare il lavoro.
Con grande coraggio e generosità proverò a ripetere il giorno dopo lo stesso allenamento con, ovviamente, lo stesso epilogo.
Solo chi corre con obiettivi ben precisi sa quanto è frustrante e triste, vedersi sfumare per l'ennesima volta l'ambito obiettivo.
Il weekend, d'accordo col sempre presente e paziente mister, decidiamo di riposare, ed al diavolo pure il medio domenicale. Il weekend in questione mi vede in partenza per Varenna, dove la mia bella soggiorna da qualche giorno per motivi di lavoro. Scruto gli orari dei treni e data la lunghezza del viaggio (circa 3 ore e mezza) decido di fiondarmi in libreria senza un ben preciso obiettivo.
Capito casualmente nel reparto sport e davanti a me si stagliano diversi libri dedicati al mondo della corsa! Subito si accede in me la voglia di riassaporare sensazioni e polvere, fatica e passione...si, osservo varie copertine, leggo il sunto ed infine opto per "Nati per correre" di Adharanand Finn. Il titolo promette bene ed anche l'obiettivo che si pone non è male, visto il periodo di sconforto che vivo.
Per farla breve 3/4 di libro se ne volano via in un baleno e vi consiglio la lettura che risulta molto veloce e ricca di spunti per noi appassionati di corsa, ma è a pagina 26 che ho il primo sussulto: "[...] E' come se la vita mi sprofondasse all'indietro, come se fossi mezzo stravaccato in una poltrona invisibile.". Finn parla del suo modo di correre ed immediatamente ho rivisto me...quella sensazione di corsa seduta, quella poca reattività. I filmati poi parlano chiaro.
I continui infortuni al femorale sappiamo che dipendono certamente da quello...bassa frequenza, culo a terra e quindi iper-lavoro per i due pistoni che devono "rialzare il tutto". Gli altri muscoli stanno a guardare.
In preda alle rivelazioni, il lunedì, tornato da lavoro decido di fare una prova. Tolgo le scarpe e comincio a camminare scalzo per casa. L'appoggio è standard, tallone, mesopiede, punta a spingere.
Appena provo a corricchiare però avviene il miracolo...improvvisamente l'atterraggio di tallone viene scartato (perché fa un male bestia!) preferendo un atterraggio più "plastico" di mesopiede e poi punta a spingere. Il busto si flette da solo lievemente in avanti con conseguente spostamento del baricentro ed il passo è molto più frequente e meno "attendista" del solito. Adesso non aspetto di impattare per intenderci, adesso mi preparo ad impattare! E' ben diverso!
Corricchio altri 5 minuti e mi imprimo bene in mente il movimento!
Bandito l'mp3 a data da destinarsi quando esco per correre sarà come ricominciare da zero! Ad ogni passo mi dico: "pensa se fossi scalzo, pensa se fossi scalzo!". Ho ridotto così falcata ed aumentato frequenza...busto lievemente in avanti e gambe belle a spingere con buon arretramento dietro il sedere. Se ne vanno 10K a 4'29''...sensazioni nuove, sensazioni belle.
Col mister concordiamo di allenarci anche il martedì (nonostante fosse pausa secondo tabella) e, oltre agli 8K di lento, provare a fare qualche allungo per testare la velocità.
Gli 8K se ne vanno in un perfetto 4'30''/km con 180 passi al minuto (frequenza che scoprirò in un secondo momento essere MAGICA per l'atletica), gli allunghi invece andranno anche meglio.
Passo impostato e giù a spingere, senza sedersi, senza fare le falcate da 8 metri come mio solito, ma come un motorino, andare e andare veloce: 15''80, 15''59, 15''38.
Tutte queste nuove sensazioni mi spingono a fare anche un 200m, tanto per assaporare per più tempo il gesto, per meglio memorizzarlo e farlo mio. Il 200 lo chiudo in 29''95.
Galvanizzato ma indubbiamente stanco, arrivo ad oggi.
Tante le novità inserite, tra cui un giro completo di stretching, troppe volte snobbato, e di drills che saranno il mio credo per i prossimi anni a venire. AMEN!
Negli allunghi le gambe reggono bene e ho buone sensazioni nonostante mi trovi sul luogo del delitto. Ai miei piedi le A1, in mente solo quel 500 metri da correre a ritmo gara.
Come detto poc'anzi, decido di correrlo in pista, primo perché voglio un riscontro reale e preciso e poi perché il timore che la pista mi risveglia è utile a farmi fare le ossa nell'ambiente...ambiente dove io sono praticamente quello più scarso!
Parto...sono bello composto, potrei andare di più ma mi trattengo ed imposto quello che credo sia il ritmo giusto...niente check di tempo, voglio correre libero concentrandomi SOLO sui miei movimenti...ai 300 passo in 47''80 mentre i successivi 200 li chiuderò in 31''82.
500 metri corsi in 1'19''22 alla media quindi di 2'38''/km, troppa manna dal cielo per pensare di poter mantenere questo ritmo gara su tutti i mille metri. Ma risultato eccezionale vista la settimana passata!
Sono in una nuova fase nella quale ho mollato di colpo il mio vecchio stile di corsa preferendone un altro, forse troppo invasivo nel senso opposto ma utile secondo me a dare quella sterzata importante.
Complementare a questo una serie di esercizi per la mobilità articolare e la flessibilità muscolare mi sono stati proposti da Sua Santità il Califfo, sempre presente e sempre disponibile, cascasse il mondo intorno.
Ho un patto con lui...e domenica intendo onorarlo correndo come non ho mai fatto finora!
Sestriere, preparati, perché sono davvero tanto tanto inkazzato!!!
Ebbene si, oggi trattiamo di un argomento scottante, niente di meno che la resurrezione del nostro fidato compagno di corse che, statistica alla mano, calcolando l'acidità media del sudore di ognuno di noi, ha un'aspettativa di vita di circa 3 anni.
In tanti avete raggiunto questo blog ricercando, dopo una dolorosissima presa di coscienza che il vostro Garmin non si accendeva più, le paroline magiche: "Garmin reset"!
Solitamente nell'elettronica (i PC sono maestri in questo) per risolvere la maggior parte degli impallamenti software/hardware, basta fare un bel riavvio o meglio un reset che rifaccia partire il tutto con le impostazioni di fabbrica. La procedura per resettare il nostro amico, ve la ricordo, è la seguente:
"tenere premuto contemporaneamente il tasto mode e reset. Poi premere il tasto accensione e rilasciare solo il tasto reset. A questo punto il forerunner si accende e chiede se vuoi resettarlo. Dare ok e impostare tutti i dati come fosse la prima volta."
Nella maggior parte dei casi questa procedura funziona regalando inaspettati mesi di vita all'ormai estremo unto Forerunner.
Ma se siete qui, "la mossa" questa volta non vi aiutato. Adesso avrete bisogno di fegato, perché ora parliamo di trapianto, di intervento a cuore aperto, parliamo di intrecciare fili (due, quello rosso e quello nero :D), di siliconare il tutto e pensate, di spendere la fantasmagorica cifra di circa 6 euro (spedizione da Londra inclusa!).
Premetto che l'operazione mi è riuscita solo in parte, nel senso che la sostituzione della batteria è andata a buon fine MA il Garmin, una volta messo sulla basetta non ha né comunicato col pc, né tantomeno ha avviato la carica della nuova batteria. A quanto pare dipende tutto dal modulo di carica intelligente che queste batterie hanno incluse. Se non compatibile allora siamo al punto di partenza.
Questa sorta di guida quindi vuole essere un aiuto a chi vuole tentare la strada del "fai da te". Molti hanno beccato la batteria giusta e c'è da dire anche che il mio Forerunner aveva precedentemente subito un'altra operazione (abbastanza casereccia) che però andò in fumo (in tutti i sensi). Perciò a mio parere un tentativo è d'obbligo farlo visto e considerato che la mia unità non era proprio in formissima!
Detto questo spero che questa guida possa esservi d'aiuto e possa regalarvi un Forerunner 205/305 nuovo di pacca!
PREFAZIONE
Come avrete intuito anche io come voi mi sono ritrovato improvvisamente tra le mani, dopo circa 3 anni di sereno utilizzo, un non più funzionante Forerunner 305. Tante le ricerche per farlo rivivere ed anche un grossolano tentativo di trapianto di batteria terminato malissimo (batteria in corto). Abbandonate le speranze, la mia dolce metà, vistomi affranto nel cuore, provvide immediatamente a comprarmi un nuovo cucciolo che tutt'ora scandisce il tempo dei miei allenamenti.
Gli ultimi commenti nel post della fantomatica mossa, però mi hanno fatto riflettere. Ci deve essere una batteria che calzi a pennello nello chassie del Forerunner. Rapida ricerca in google e trovo questo link dove un tizio sostituisce con successo la batteria del garmin con una dell'IPOD mini con 5$ di spesa.
A questo punto la speranza si riaccende in me e con un'altra rapida ricerca, stavolta su ebay, trovo questo venditore Fasttracksssche offre la suddetta batteria a 6,36€ spedizione inclusa. Facciamolo mi dico! Se non altro per cultura!
Tempo 2 giorni, dico 2 e la batteria arriva a casetta (bello abitare nelle grandi città!!).
OPERAZIONE WAKE UP!
Fatto questo preambolo possiamo passare all'operazione vera e propria. Vi consiglio anche di guardare questo sito dove troverete altre interessanti dritte sul montaggio.
I sintomi sono sempre gli stessi: il garmin non si accende più oppure si accende ma solo tenendolo attaccato alla basetta. Il risultato è che l'unità è inservibile.
Le cause sono quasi tutte da imputare alla ruggine, quindi al sudore, quindi alla NON impermeabilità dell'unità che noterete è provvista di forellini sulla plastica a contatto col polso. Dei geni!
1° - L'APERTURA
Per prima cosa apriamo il Garmin. E' un'operazione fastidiosa e da fare con pazienza perché le due parti sono incollate tra loro da del silicone (o simile). Quindi, con ESTREMA calma e pazienza rimuovete tutta la pasta intorno ai bordi, magari con un taglierino, facendo attenzione a non rovinare la plastica e la gomma (cosa che io ho abbondantemente fatto nel primo intervento di mesi fa). Facendo leva, piano piano, i due pezzi dovrebbero cominciare a scollarsi.
2° - I CHILI DI RUGGINE
Una volta aperto noteremo subito una situazione agghiacciante. Qui in basso potete facilmente vedere la corrosione che ha invaso il tasto per andare su nei menu (prima foto, tasto a destra) e che ha disintegrato l'altoparlante (seconda foto, quel cerchio marroncino verde sulla destra).
Ossido anche sui contatti sotto al display (ultima figura) ed infine un dettaglio dell'unità GPS che, almeno ad occhio, direi che non se la passa proprio bene!!!
Vi consiglio di spruzzare un po' di "pulisci contatti" intorno ai tasti ed anche su tutte le superfici di contatto, in modo da ripulire un po' il locale prima di richiuderlo.
3° - IL VANO TENTATIVO
Fatta un po' di pulizia ed eliminata la ruggine, potete anche fare una prova veloce richiudendo il garmin, tenendolo stretto tra le mani in modo che i contatti facciano appunto "contatto", e verificando che si accenda. Se questo non avviene allora dobbiamo spostare le nostre attenzioni sulla batteria appena giunta dall'Inghilterra!
4° - IL CONFRONTO
La batteria che ho acquistato è di tipo Li-ion (senza effetto memoria), ha lo stesso voltaggio dell'originale (3,7V) ma un minore amperaggio (600mAh). Questo significa che dovrebbe durare lievemente di meno rispetto a quella originale che è di 750mAh. Vabè questa mia operazione è pura accademia, ma in commercio credo si possano facilmente trovare batterie anche da 900 mAh, occhio però alle dimensioni!
Come vedete dalle due immagini qui sotto, la batteria nuova è più stretta, meno alta e larga uguale. Questo è molto importante perché altrimenti non riuscirete a chiudere il vostro Garmin una volta assemblato il tutto...e non è carino trovarsi in quella situazione ve lo assicuro!
5° - BISTURI A ME!
Eliminate la batteria originale praticando un taglio netto dei cavi. Tutto quello che vedete sulla batteria è il modulo di "controllo" che le moderne batterie hanno per evitare malfunzionamenti, esplosioni e cose di questo tipo. La batteria nuova ha in dotazione il suo, quindi non dovremo assolutamente toccare nulla di ciò (cosa sempre che io feci nella prima fallatissima operazione).
Tagliati i cavi ed accantonata la batteria originale, procediamo a sfilare il rosso ed il nero dal connettore di plastica della batteria nuova. A questo punto colleghiamo batteria e garmin come mostrato in figura, completando l'opera con del bel nastro adesivo ad isolare le giunzioni.
6° - IL MIRACOLO
Se tutto è andato per il verso giusto siete vicini al MIRACOLO! Adagiate la batteria nel vano, richiudete il garmin per prova e verificate se il cucciolo si accende. Il mio ha rivisto la luce dopo quasi un anno di coma!
Incredibile eh?? E' bastato connettere 2 cavetti, un po' di nastro adesivo per sicurezza e 300€ sono stati risparmiati! Potenza della cultura e della conoscenza...
7° - LA PROVA DEL NOVE
Adesso veniamo al punto dove io ho fallito. Sempre col Garmin ben chiuso, proviamo ad adagiarlo sulla basetta, come per caricarlo. Se non avviene nulla (ed anzi, se era acceso probabilmente attaccandolo si sarà spento) allora vi ritrovate nella mia stessa condizione e purtroppo vi ritrovate una batteria non compatibile (almeno questo ho capito). Se invece il Garmin avvia la carica, SIETE A CAVALLO! A questo punto, per dovere di cronaca e piacere di aiutare il prossimo, inviatemi una mail o commento con il tipo di batteria utilizzata e l'esito. Aggiornerò la tabella in appendice in modo da aiutare chi legge a non prendere "'na sola"!
8° - LA CHIUSURA
Dopo esservi asciugate le lacrime procediamo con gli sproloqui contro il silicone che avevate in casa e che avrà la cannuccia inesorabilmente tappata!!! Anzi prima di siliconare il tutto vi do' un consiglio. Piegate lievemente in avanti i pin (come nell'immagine di destra MA ATTENZIONE a non romperli che sono delicatissimi!!!!) in modo da non rischiare che alla chiusura (che magari non sarà aderente come in origine) questi ultimi non facciano bene contatto.
9° - LA SILICONATA
In qualche modo (ognuno trovi il suo) stendiamo finalmente il silicone sul bordo della parte superiore in modo che sia il più omogeneo possibile (dobbiamo rendere il Garmin nuovamente QUASI impermeabile). Richiudete il tutto e pressate con le dita in modo che il silicone in eccesso esca dai bordi che conviene pulire immediatamente con un fazzoletto di carta per evitare che rimangano bordi antiestetici ed anche per riempire eventuali buchetti d'aria lungo il bordo stesso.
10° - NON CI RESTA CHE ASPETTARE
A questo punto non ci crederete ma abbiamo finito il nostro lavoro.
Usate delle mollette (magari quelle con l'interno in gomma) per tenere saldamente chiuso il tutto e con pazienza facciamo risposare per un giorno, in modo che il silicone incolli per bene le due metà.
Al risveglio potrete indossare con orgoglio il vostro Forerunner risorto, indossare le vostre scarpe e fargli fare un bel giro all'aria aperta!
APPENDICE A - COMPATIBILITÀ BATTERIE
Codice Batteria
Specifiche
Prezzo
Fornitore
Esito
EC003 EC007-1/5
(Compatibile Apple IPod mini 1st & 2nd Generation)
3,7V
600mAh Li-ion
6,36€
FASTTRACKSSS (ebay)
Garmin OK Ricarica KO
CS-EC003XL
(Compatibile Apple IPod mini - marca Cameron Sino)
Milano Running Festival presented by Sky
-
Inaugurazione *Giovedì 4 Aprile*
*I Top Runner della Maratona incontreranno il pubblico venerdì pomeriggioe
sabato si correranno la Levissima Family Run e ...
Dove correre marzo – aprile 2024
-
Le gare in programma nei prossimi due mesi. Cliccate sul calendario per
aprirlo in PDF e consultare le gare fino a dicembre 2024. Altre
informazioni nell...
Ma le super-scarpe...
-
Ho considerato i 10 migliori prestatori in maratona maschile degli ultimi
tre sestenni, l´ultimo caratterizzato dall´uso delle super-scarpe al
contrari...
Il primo pettorale
-
Perché non approfittare dell’ultimo week-end dal clima estivo di questo
strano ottobre per una gita con tutta la family all’Ecomaratona del
Chianti? È l’...
Dry. Un mese senza alcolici
-
Volevo sfruttare il mio vecchio blog per scrivere con calma alcuni pensieri
sull'argomento.
Sto testando l*'essere astemio*. E' una improvvisa attrazion...
#RunningCoach di settembre: il mese di tapering
-
Durante le vacanze estive avete pigiato sull’acceleratore e vi siete
allenati duramente? Settembre allo è il mese per il tapering! Cosa
significa taperin...
W-loss
-
Cos’è Sara calamarà slim4vit? Smaltire i chili con Sara calamarà slim4vit
di troppo è il sogno giacché molti provano in , molte volte o con stile uno
mod...
IL DADO è TRATTO!
-
Costretto ormai a non poter più fare velocità, come anticipato nello scorso
post, mi sono dato al fondo o meglio a correre senza obiettivi tutti i
giorni...
Palio simulato
-
12 giugno simulazione Palio + pomeriggio a Mondonico zero dolore
Grazie Mauro, gran giro, in posti che conosco bene ma a pedali. Almeno ci
ho riprovato, 3 ...
Mizuno Wave Sky 3 - Si Volta Pagina con XPOP
-
*A primo impatto non puoi che pensare: "...però è molto bella!"* In un
periodo molto fiorente di novità nel mondo del Running, iniziato circa
dieci anni ...
CALENDARIO AMMAZZAINVERNO 2018/2019
-
Riprende per la 34 esima edizione il calendario ammazzainverno , corse di
6/7 km che ci accompagneranno nei mesi freddi.
Molto utili questi percorsi simil...
PROSECCO RUN 2017
-
Dopo la nostra prima esperienza nel 2016 sulle strade di Vidor anche
quest'anno insieme a Sarah abbiamo deciso di correre la mezza maratona che
in onore de...
Tanta roba
-
Da qualche giorno avevo in mente di scrivere un post di fine stagione
agonistica sul blog.
Per me è stata un'ottima stagione, forse la migliore da quando ...
MILANO CITY MARATHON 2017
-
Per la mia 19°maratona alla fine ho scelto di regalarmi il personale sulla
distanza,incredibilmente a 4 anni da Parigi riesco a migliorarmi di oltre
un ...
VILLA RUN CONTE
-
La non competitiva scelta domenica scorsa è stata la Villa Run Conte, a
Villa del Conte (PD). Mi ispirava il fatto che ci fosse una partenza
dedicata per c...
Si chiude ma...riapre POCOPOCOPIANOPIANO
-
Come è risaputo la vita è fatta di cicli ed anche noi uomini seguiamo
questa regola. A volta il passaggio è graduale, altre è traumatico. Per
tanti anni la...
Prova i capi CTW!
-
E' da un po' che osservi i capi di Lagoon Collection e vorresti tanto
poterli toccare con mano, poterli indossare, per capire se sono veramente
così intere...
La prima neve..
-
Cima del Cerano(1702m) ed il Mottarone nelle nuvole - 3 gennaio 2016Lara è
congelata, ma non molla...non può, non ci posson più essere soste amiche
nel bi...
[Running] Treviso Half Marathon 2015
-
... una gara che volevo fare
... una gara che poi ho deciso di non correre per fare altro
... una gara che mi ha " chiamato " poco prima della chiusura ...
E io lo dico ...NO Grazie!
-
Ieri era la giornata della Granfondo.
Mea culpa non aver letto la cartina delle strade chiuse per questa
corsa...ma così non si fà!
Una linea retta che arri...
4 10k in 8 giorni
-
Non sto dando i numeri, il titolo sta solo ad indicare che già la prima
parte del mese di giugno è stata *parecchio impegnativa*!
Solo nel weekend di inizio...
Il Mio 2014 ! Buon 2015....
-
Eccoci arrivati alla fine di questo straordinario anno, lunghissimo,un anno
molto importante e di crescita, momenti importanti e indimenticabili, con
nuove...
-
..........come un forte stretta calorosa, avvolte dal bosco autunnale,
colori indescrivibili, solo il rumore del nostro respiro, per giungere dove
si tocca...
Un semestre in un post
-
Uso una frase di Tortora anche se il contesto è diverso "Dove eravamo
rimasti?"
Ho semplicemente ho corso e devo dire che in questi mesi mi sono divertito...
150 gocce, un nuovo PB
-
Stavolta non parlo di corsa, il PB di cui parlo è un’altra cosa ma penso
che sia ben più importante: oggi infatti *ho compiuto la mia
centocinquantesima ...
Carmelo Rado: il miglior master italiano dell'anno?
-
In periodo di consuntivi di fine anno, dopo aver assistito all'attribuzione
dei premi ai migliori master dell'anno di EVAA e WMA, volevo parlare di un
atle...
-
Ogni tanto andavo a trovare il gatto dello zio. Con lui ho passato un sacco
di tempo a giocare e a divertirmi. A Charlie piace tanto giocare con una
cann...
Settimana intensa
-
Villa Gonzaga, Olgiate OlonaDopo aver corso ieri sera a Olgiate Olona, nel
bellissimo impianto all'interno di Villa Gonzaga, la prossima settimana ci
aspe...
Anno nuovo, tabella nuova
-
Avevo detto di non avere fretta, che mi riposavo almeno due o tre giorni a
settimana, senza sentire la necessità, per ora, di aumentare i carichi di
lavoro...
Sono vivo e sono qui!
-
Un amico scrive: "Guardando il tuo sito mi è venuto in mente un nuovo nome
per il tuo blog........ AMO LA CORSA MA NON AMO SCRIVERE!!!!!!Due foto in 6
mes...
MARATONA DI ROMA 2010
-
questa e' stata l'idea di Brant
questo sembro IO
questo e' il gruppo del MAZZOTANTO (tipica espressione etniaca)
questa e' la parte piu' COLORATA
ques...